PREMESSA

Quando una razza ha alle spalle più di 3000 anni di esistenza può essere davvero presuntuoso accingersi a scriverne la storia. Il maremmano abruzzese non è un cane come gli altri, è un cane speciale che va trattato in modo speciale ma soprattutto non è un cane per tutti: sicuramente non è per coloro che cercano nel cane lo schiavetto servile. Questo cane per migliaia di anni è stato lasciato solo a decidere sul da farsi per tutto quanto riguarda la sua vita: dal sostentamento al compito di guardiano attento e vigile ed instancabile, al saper distinguere gli intrusi pericolosi da quelli inermi e infine all’attacco feroce a chi si avventura con propositi bellicosi nel suo territorio. Il maremmano abruzzese fa il suo dovere senza la benché minima necessità di addestramento, è un cane per il quale il cibo non suscita alcun interesse almeno non un interesse famelico e quindi non può essere comprato con  manicaretti o quant’altro. Anche nei confronti del padrone se gli viene offerto cibo diverso dal solito, a orari diversi dal solito oppure in luoghi diversi il Maremmano mostra diffidenza. Per queste e molte altre ragioni i pastori maremmani abruzzesi non sono adatti a tutti coloro che sono abituati ad altre razze create dall’uomo per servirlo e riverirlo incondizionatamente. Nella migliore delle ipotesi otterrà indifferenza e disubbidienza. Ma chiunque cerchi un guardiano per gregge di pecore, capre, pollai ecc. o anche solo a guardia del proprio territorio e quindi tutto quello che c’è dentro può tranquillamente smettere di cercare perché il miglior guardiamo al mondo è di gran lunga il Maremmano abruzzese.

LA STORIA

La storia del maremmano abruzzese e’ stata scritta si può dire da tutti, ma non tutti si son trovati d’accordo sulle sue origini: pare assodato che i nostri cani sono arrivati dall’Asia a seguito di pastori nomadi che poi localizzandosi nelle varie regioni europee hanno continuato l’allenamento. Troviamo notizie di questo cane già negli scritti di Columella, primo secolo dopo Cristo, che lo descrive come difensore dagli artigli dei lupi, necessariamente bianco per distinguersi dal lupo quando nella notte questi attacca il gregge e il pastore interviene. Già negli antichi testi si descrive il lavoro di questi cani che proteggono per istinto senza alcun bisogno della presenza e di un intervento dell’uomo prevalendo in loro un altissimo senso di responsabilità nella protezione di tutto ciò che è affidato.In alcuni testi antichi si legge del loro grande coraggio non solo nell’affrontare il lupo ma anche l’orso. In quasi tutti casi il lupo ha sempre peggio o si da alla fuga, nel confronto con l’orso o gli fa cambiare idea e quindi quest’ultimo si allontana o combatte fino alla morte Dalla prima descrizione di 2000 anni fa nulla è cambiato nel nostro cane e questa è forse la ragione principale della differenza con tutte le altre ragazze alcune anche molto diffuse che sono invece state costruite e manipolate dell’uomo a suo piacimento e che ancora oggi continuano a subire modifiche per fare mode e tendenze.

SCHEDA:

AUG_6782Origini: già descritto ai tempi dei Romani, si è diffuso con le transumanze dei pastori tra la Maremma laziale e la Toscana e l’Abruzzo; è una razza molto diffusa.

Morfologia: lupoide-molossoide.

Taglia e peso: altezza al garrese da 65 a 73 centimetri per i maschi e da 60 a 68 centimetri per le femmine; peso tra 30 e 45 chilogrammi.

Standard: la testa piatta, ampia e conica ricorda l’orso; muso più piccolo della testa e stop poco delineato; orecchie piccole, triangolari con apici a punta stretta. Il  corpo e di grande mole. La coda è attaccata bassa, con punta abbastanza ricurva. Il pelo e abbondante, lungo, ruvido al tatto, con lievi ondulazioni; sottopelo  abbondante in inverno. Il mantello è bianco uniforme.

Temporaneamente: molto territoriale, resistente e indipendente; vigile e coraggioso, ama il padrone, ma è stesso diffidente verso gli estranei.

Utilizzo: cane da pastore, cane da guardia, cane da compagnia.